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Le infrastrutture ferroviarie dell’Appennino centrale sono al centro di un’importante opera di riqualificazione grazie ai fondi del Piano nazionale complementare sisma (Pnc).
Con un investimento complessivo di quasi 15 milioni di euro, quattro stazioni delle Marche verranno migliorate sotto il profilo sismico e funzionale. L’obiettivo è quello di aumentare l’attrattività delle aree interne, migliorando accessibilità, efficienza e sostenibilità ambientale.
Un piano di sviluppo strategico per la ferrovia
Il potenziamento della viabilità ferroviaria è considerato un elemento chiave per lo sviluppo e il rilancio delle aree interne delle Marche, storicamente penalizzate dall’orografia del territorio. Le ferrovie assumono un ruolo fondamentale nell’intermodalità e nella riduzione dell’isolamento geografico di queste zone. L’investimento si inserisce all’interno della Macromisura A, denominata Paesi sicuri, sostenibili e connessi, un programma volto a garantire un futuro sostenibile alle comunità dell’Appennino centrale in linea con le direttive del New Green Deal.
Il commissario alla riparazione e ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, ha sottolineato l’importanza di questi interventi come parte di una strategia più ampia per rilanciare le aree colpite dal terremoto. Secondo Castelli, l’investimento nelle infrastrutture ferroviarie è essenziale per migliorare la qualità della vita dei residenti e incentivare il turismo.
Dettagli degli interventi nelle stazioni
I lavori finanziati dal Pnc riguardano la messa in sicurezza sismica e la riqualificazione degli edifici viaggiatori. Gli interventi prevedono il miglioramento delle strutture, una maggiore accessibilità per i passeggeri e soluzioni ecosostenibili per ridurre l’impatto ambientale. Si punta inoltre alla valorizzazione architettonica degli edifici esistenti, preservandone l’identità nel contesto urbano.
Ecco la ripartizione degli investimenti e lo stato dei lavori nelle quattro stazioni coinvolte:
- Ascoli Piceno: finanziamento di 5 milioni di euro. Concluse le attività di cantierizzazione e demolizione, sono in corso interventi di smontaggio e bonifica degli impianti nei locali tecnologici al piano terra.
- Fabriano: finanziamento di 6 milioni di euro. Si tratta di un nodo strategico con oltre 400mila passeggeri all’anno e 123 treni giornalieri. Gli interventi comprendono il rinforzo del solaio al primo piano e la realizzazione dell’intonaco armato nel sottotetto. Due shelter ospiteranno temporaneamente la biglietteria e la Polfer.
- Macerata: finanziamento di 2 milioni di euro. In fase di rifinitura lo shelter per la biglietteria temporanea. Sono state concluse le demolizioni e la messa a nudo degli elementi strutturali.
- Tolentino: finanziamento di 1,8 milioni di euro. In corso lavori di ripristino delle finiture nei locali sul lato est e interventi stradali nell’area destinata a parcheggio.
Un progetto che guarda al futuro
Tutti i lavori dovrebbero concludersi entro il 2026 e fanno parte di una strategia più ampia che coinvolge anche il Gruppo FS. Quest’ultimo ha avviato iniziative complementari, come la realizzazione di Hub del territorio nelle stazioni di Matelica e Urbisaglia-Sforzacosta, che ospiteranno servizi aggiuntivi come ambulatori, farmacie e postazioni di lavoro.
L’ammodernamento delle stazioni si inserisce dunque in una visione di lungo termine che punta a rendere le infrastrutture ferroviarie più sicure, accessibili e integrate con il territorio, favorendo così lo sviluppo economico e sociale delle aree appenniniche colpite dal sisma del 2016.