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Dopo oltre tre decenni di attese, la riapertura del traforo della Guinza sembra finalmente avvicinarsi alla realtà.
Situato tra Marche e Umbria, questo progetto infrastrutturale ha subito rallentamenti e abbandoni per anni, trasformandosi in una delle opere incompiute più emblematiche d’Italia. Oggi, grazie a un nuovo finanziamento e alla determinazione delle autorità, il completamento della galleria è previsto per dicembre 2026.
Un’opera iniziata nel 1989
Il traforo della Guinza è parte dell’itinerario europeo E78 Fano-Grosseto, conosciuto come “Strada dei due mari”.. I lavori per il foro pilota iniziarono nel 1989. Il progetto prevedeva un tunnel di quasi sei chilometri, scavato a circa 500 metri di altitudine nel cuore dell’Appennino. Tuttavia, dopo anni di interventi e investimenti per circa 500 miliardi di lire, l’opera rimase incompiuta, lasciando solo un tracciato parzialmente realizzato.
Ripresa dei lavori e tempistiche
Nel 2024 i lavori riprenderanno in maniera definitiva. L’intervento, del valore di 94 milioni di euro, sarà realizzato dal Consorzio Stabile Europeo Costruttori con un tempo di esecuzione stimato in 925 giorni a partire dal 12 febbraio 2024. Il progetto riguarda l’adeguamento della galleria e del tratto fino a Mercatello Ovest.
A partire da aprile, inizieranno i lavori all’interno del traforo: la galleria a canna unica, lunga 5,96 chilometri, sarà adeguata con rivestimento in calcestruzzo, pavimentazione, impianti di illuminazione, ventilazione e sicurezza, tra cui segnaletica luminosa e sistema antincendio. Una volta terminato, il tunnel consentirà un traffico a senso unico con velocità controllata fino a 90 km/h, riducendo drasticamente i tempi di percorrenza rispetto ai 45 minuti necessari oggi lungo i tornanti della 73bis di Bocca Trabaria.
L’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli ha sottolineato che la ripresa dei lavori ha richiesto un grande impegno per superare anni di sfiducia e inerzia politica. Anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha evidenziato l’importanza strategica dell’opera per la connessione tra il porto di Ancona e la sponda tirrenica, con il potenziale di favorire lo sviluppo economico delle regioni coinvolte.
Il futuro: raddoppio del tunnel e completamento dell’E78
L’apertura del traforo rappresenta solo il primo passo per il completamento definitivo dell’arteria. Per rispettare le normative sui trafori, è necessaria la realizzazione di una seconda canna, che consentirà il doppio senso di marcia e la piena operatività del collegamento tra Marche e Umbria. Anas sta già lavorando al Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFap) per il raddoppio della galleria.
In parallelo, verranno completati 35 chilometri del tratto marchigiano della E78, inclusi la variante di Urbania e il bypass di Mercatello, il cui progetto è già stato approvato. Sul lato umbro, restano 11 chilometri per il collegamento con la E45 Cesena-Perugia, mentre in Toscana sono previsti interventi su 42 chilometri per l’adeguamento a quattro corsie fino a Grosseto.
Una svolta per l’Italia centrale
La riapertura del traforo della Guinza e il completamento della E78 rappresentano un’opportunità strategica per lo sviluppo dell’Italia centrale. Il collegamento consentirà di migliorare la viabilità tra Marche, Umbria e Toscana, agevolando i flussi commerciali tra il porto di Ancona, i Balcani e la sponda tirrenica. Dopo decenni di attese e false partenze, il progetto sembra finalmente destinato a diventare realtà.