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Interventi su fiumi e infrastrutture per la sicurezza del territorio, con cantieri al via tra marzo e aprile.
La Regione Marche avvia un piano di ricostruzione da 84 milioni di euro per riparare i danni causati dall’alluvione del 15 settembre 2022, che ha colpito duramente le province di Ancona e Pesaro Urbino, provocando 13 vittime. I lavori, suddivisi in 19 cantieri, prenderanno il via tra la fine di marzo e l’inizio di aprile 2024 e si concluderanno entro il 2026.
Gli interventi previsti
Il piano prevede opere di messa in sicurezza e ripristino delle infrastrutture, con un focus particolare sui corsi d’acqua maggiormente coinvolti nell’evento alluvionale:
- Fiume Nevola: realizzazione di una cassa di espansione per un costo di 16,9 milioni di euro e ulteriori 7,8 milioni di euro per interventi di sistemazione idraulica.
- Fiume Misa: costruzione di una cassa di espansione da 10 milioni di euro e manutenzione straordinaria per 12,2 milioni di euro.
- Fiume Burano (Cantiano): interventi di mitigazione del rischio idrogeologico con un primo stralcio di lavori dal valore di 3,6 milioni di euro.
- Monte Catria: rimozione dei detriti della frana e ripristino della viabilità per 2,6 milioni di euro.
Questi interventi sono considerati cruciali per ridurre il rischio di nuove emergenze idrogeologiche e migliorare la sicurezza delle aree colpite.
Tempistiche e finanziamenti
I lavori saranno realizzati attraverso la procedura dell’accordo quadro, che ha permesso di velocizzare le assegnazioni. Le aggiudicazioni dei lotti si sono appena concluse e, dopo le ultime verifiche amministrative, i cantieri potranno essere avviati. Il cronoprogramma prevede circa otto mesi di lavori per ogni cantiere, con termine stimato all’inizio del 2026.
Questa prima tranche di interventi è finanziata con 83,8 milioni di euro, mentre una seconda fase prevede ulteriori 46,2 milioni di euro, tutti parte dello stanziamento complessivo di 400 milioni di euro approvato dal Governo Meloni a fine 2022.
Un passo avanti per la sicurezza del territorio
Il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi e il vice commissario per il post-alluvione Babini hanno evidenziato l’importanza di questi interventi non solo per riparare i danni dell’alluvione, ma anche per attuare opere di prevenzione attese da anni. L’obiettivo è restituire alle comunità locali un territorio più sicuro e resiliente, riducendo il rischio di nuove catastrofi idrogeologiche.