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Concluso il Piano Bul: connessi 217 comuni, 341.000 utenze private e oltre 2400 sedi della Pubblica amministrazione
Una rete lunga 4600 chilometri corre ora sotto il suolo delle Marche. È l’infrastruttura realizzata da Open Fiber nell’ambito del Piano Banda Ultralarga (Bul), il progetto nazionale promosso per portare la connettività ultraveloce anche nelle aree meno servite del Paese. Il piano ha raggiunto il suo traguardo con l’effettiva connessione dell’ultimo dei 217 comuni marchigiani previsti dall’iniziativa.
La conclusione del progetto è stata annunciata ad Ancona, durante un incontro istituzionale tenutosi a Palazzo Raffaello tra i vertici della società e la Regione Marche, durante il quale sono stati presentati i risultati complessivi dell’intervento.
L’infrastruttura, che resterà di proprietà statale, è stata costruita e sarà gestita da Open Fiber, vincitrice del bando ministeriale. La rete consentirà una velocità di navigazione fino a 10 gigabit al secondo, permettendo di scaricare 10 gigabyte di dati al secondo, una prestazione radicalmente superiore rispetto alle vecchie connessioni in rame ancora diffuse nei piccoli centri dell’entroterra.
I dati tecnici del piano parlano di oltre 341.000 utenze private connesse, a cui si aggiungono 2463 sedi della Pubblica amministrazione. L’investimento complessivo per il territorio marchigiano è stato di 88 milioni di euro.
Con la chiusura dei lavori, le Marche diventano la quarta regione in Italia a completare il Piano Bul. Un traguardo che garantisce l’accesso alla banda ultralarga a tutti i comuni in area bianca, ovvero i piccoli borghi e centri meno popolati, spesso esclusi dai piani di sviluppo infrastrutturale tradizionali.
Secondo quanto emerso dall’incontro, l’obiettivo principale del piano è stato quello di assicurare la stessa qualità di connessione disponibile nei grandi centri urbani anche ai residenti delle aree interne. Il completamento del progetto viene considerato un risultato strategico in termini di inclusione digitale, coesione territoriale e riduzione del divario digitale.
Alla realizzazione del piano ha partecipato anche Infratel, società del gruppo Invitalia incaricata dell’attuazione del progetto.